Sindrome da affaticamento cronico

Introduzione

La sindrome da stanchezza cronica (CFS), nota anche come malattia da intolleranza allo sforzo sistemico (SEID) o encefalomielite mialgica (ME), è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di astenia estrema, non giustificata da una patologia organica individuabile.

La stanchezza tende solitamente a peggiorare in seguito a condizioni stressanti, fisiche o psicologiche, mentre non scompare col riposo.

Sono state proposte diverse teorie per spiegare l’eziopatologia di questa condizione, sebbene non sia stata individuata un’unica causa scatenante. L’ipotesi più accreditata prevede una compartecipazione di molteplici fattori, inclusi fattori ormonali, psicologici, alterazione del sistema immunitario e infezioni virali.

La diagnosi è principalmente di esclusione. E’ necessario eseguire opportuni esami clinici, biochimici o strumentali, al fine di escludere la presenza di una patologia organica.

La terapia della sindrome da stanchezza cronica è mirata ad alleviare i sintomi, spesso molto invalidanti per il paziente.

Sintomi

I principali sintomi della sindrome da stanchezza cronica includono:

  • Astenia cronica, esacerbata da condizioni stressanti
  • Difficoltà di concentrazione
  • Perdita della memoria
  • Cefalea
  • Dolori ossei e/o muscolari aspecifici
  • Insonnia 
  • Facile irritabilità
  • Ipersensibilità alla luce e ai rumori

Quando rivolgersi al medico

L’astenia è un sintomo comune a un’ampia varietà di patologie, incluse condizioni infiammatorie croniche, neoplasie, alterazioni del sistema neuroendocrino (in primis ipotoridismo), sindromi depressive ecc.  

Dunque in caso di astenia persistente o sproporzionata rispetto al solito, è opportuno consultare il medico. 

Le cause

Le cause esatte della sindrome da stanchezza cronica non sono note.

E’ probabile che esista una predisposizione geneticamente determinata su cui agiscono fattori di rischio ambientali acquisiti nel tempo.

I principali fattori ritenuti in grado di scatenare la patologia sono:

  • Infezioni virali: sebbene non esistano prove certe in merito, è stata osservata una correlazione tra recenti infezioni virali e insorgenza della sindrome. I virus che potrebbero essere coinvolti sono: virus respiratori, Herpes virus, virus di Epstein-Barr. Non esistono prove certe in merito.  
  • Disfunzioni del sistema immunitario:  le sindromi da immunodeficienza, primarie o secondarie, sarebbero in grado di indurre la patologia, probabilmente a causa della facilità con cui si instaurano infezioni in queste condizioni.
  • Squilibri ormonali: è stata riscontrata la presenza di anomalie nei livelli di alcuni ormoni circolanti nelle persone affette da sindrome da stanchezza cronica, in particolare ormoni ipotalamici, ipofisari e surrenalici. Non sono ben chiare le implicazioni di tali reperti. 

Fattori di rischio

I fattori che possono aumentare il rischio di sindrome da stanchezza cronica includono:

  • Età: la sindrome da stanchezza è più frequente tra i 50 e i 50 anni, sebbene può occorrere in qualsiasi fascia d’età. 
  • Sesso: dal 60 all’85% dei soggetti colpiti, sono donne. Il sesso femminile è dunque principalmente colpito da questa patologia, probabilmente a causa di fattori ormonali e psicologici.
  • Stress: condizioni stressanti, sia fisiche che psicologiche, con particolare riferimento alle sindromi depressive, sono un importante fattore di rischio per lo sviluppo della sindrome da stanchezza cronica. 

Conseguenze sociali

La sindrome da stanchezza cronica ha un impatto notevole sulla qualità della vita della persona che ne è affetta, sulle sue relazioni interpersonali, sulla capacità lavorativa e sui costi sociali.

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